Cultura

Perché la giornata della memoria? Per non dimenticare!

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Milioni di persone uccise, maltrattate e rinchiuse in campi di concentramento: ecco il perché della giornata della memoria.

La giornata della memoria si celebra per ricordare le tantissime vittime dell’olocausto. È proprio il 27 febbraio 1945 quando l’esercito dell’armata russa sfonda i cancelli del campo di concentramento di Auschwitz, scoprendo le barbarie dei nazisti e liberando i pochi prigionieri rimasti ancora in vita.
Da allora Auschwitz rappresenta il luogo simbolo delle discriminazioni. Discriminazioni nei confronti del «diverso», di coloro ritenuti colpevoli di essere ebrei, zingari, omosessuali o semplicemente dissidenti politici o religiosi.
Il giorno della memoria, pertanto, non serve soltanto per commemorare tutti i bambini, le donne, gli anziani e gli uomini assassinati brutalmente senza alcuna pietà in un’epoca che potrebbe apparire lontana. La giornata della memoria serve a ricordarci ancora oggi di non commettere né rimanere indifferenti di fronte a tutte le discriminazioni che ancora oggi esistono e persistono.
Ricordare, quindi, per non dimenticare il passato e per non commettere gli stessi errori-orrori né nel presente, né nel futuro.
Per cercare di comprendere quel che è stato, occorre capire che quel che riguarda gli altri, riguarda anche noi stessi. Che le scelte quotidiane hanno tutte un peso significativo sulle nostre coscienze. E che anche chi decide di non schierarsi o di non interessarsi è complice e, allo stesso tempo, colpevole.
Per non lasciare cadere tutto nell’oblio, ascoltate la testimonianza di chi l’olocausto l’ha vissuto sulla propria pelle e condividete il messaggio affinché il giorno della memoria non diventi la giornata della memoria corta!

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